martedì 5 maggio 2009

Si va a smettere...

Trentasei ore possono essere lunghissime. Oppure no.
Dipende quanta nicotina ti gira ancora per le arterie e quanto sonno puoi mettere tra una crisi e l'altra.
Per la nicotina, adesso, ci pensa il fido inhaler, che compensa la dose delle paglie. Anche se con molto meno gusto, tanta puzza e diverse migliaia di sostanze tossicissime in meno.
Credevo peggio, però. Tutto sommato la testa che non gira e l'attenzione a livelli decenti me li sarei attesi un po' più avanti. E invece si può campare.
Senza contare che anche in così poco tempo gola e polmoni maltrattati per anni mi mandano segnali di pace. Ma il calumet, purtroppo, non ce lo possiamo fumare.
L'obiettivo minimo è arrivare a fine mese, come prescrive il concorso "Scommetti che smetti" al quale mi sono iscritto. Ma il vero traguardo è la dismissione totale di pacchetti, accendini, puzza, fiatone e schifezze varie.
Stanotte ho anche dormito con il pacchetto di paglie semiavviato in bella vista sul tavolo del tinello... Forse era solo un sogno, ma ricordo stanotte di aver udito una vocina... "siamo quiiii...." "ehiiii....". Io ho fatto orecchie da mercante e stamattina le ho regalate a una collega, anche se ho dovuto affrontare il rischiosissimo viaggio in macchina con in tasca loro e il loro amico accendino... Più di 20 chilometri in loro compagnia, ma c'era la radio a distrarmi... Tiè!
Se tengo botta, cambierò una pessima abitudine che dura da 25 anni. A 25 paglie al giorno, 150 euro al mese, 1800 euro l'anno. Senza contare il pensiero costante che uno dei tanti tiri voluttuosi sarebbe potuto essere quello che dava il via alla cellula stronza e traditrice...
L'obiettivo è chiaro: essere orgogliosi di se stessi. Sentirsi indipendenti. Non vivere con il senso di colpa misto a paura di ammalarsi da un giorno all'altro. Ma soprattutto poter dire a un bimbo di cinque anni: il tuo papà non fuma più.



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