venerdì 29 maggio 2009

Ce l'ho fatta!!... O no?

Oggi è il 29 maggio. L'ultimo giorno.
Oggi si conclude il concorso "Scommetti che smetti".
Scommessa vinta? Io direi di sì. La fatica è stata grande. Soprattutto verso la fine.
E se si eccettuano i due tiri fugaci fatti una e due settimana fa, non ho toccato sigarette per 4 settimane.
E per chi ne fumava 25-30 al dì è un grande risultato.
Me lo dico da solo perché mi conosco e so quanto volesse dire per me fumare. Il significato e il ruolo che aveva per me la sigaretta. Un appiglio nei momenti di tensione, un appoggio in quelli di relax. Un accessorio che completava colazione, pranzo e cena.
Perché nessuno nega che il fumo faccia male, anzi malissimo.
Ma nessuno può dire meglio di un fumatore il piacere che si prova in certi momenti con un paglia accesa.
Può sembrare contraddittorio aver lottato quasi un mese e oggi fare quasi un elogio della sigaretta e delle leggende ad essa legate.
Ma è con il realismo che si affrontano certi temi. E non è dipingendo il diavolo più brutto di quanto non sia che si può vincere.
Oggi si conclude il concorso dunque. Di premi non ne sono arrivati.
Anzi, due si: la fiducia in se stessi e l'autostima.
Resistere, resistere, resistere...

mercoledì 27 maggio 2009

Ridi che ti passa...

Selezione di alcune battute sul fumo, le sigarette e il variegato mondo del tabacco...

Ho smesso di fumare. Vivro' una settimana in piu' e in quella settimana piovera' a dirotto. (Woody Allen)

Una sigaretta e' il prototipo perfetto del piacere perfetto. E' squisita e ci lascia insoddisfatti. Che cosa si puo' volere di piu'? (Oscar Wilde)

"Quante sigarette fumi fra una scopata e l'altra?". "Una decina di stecche". (Dario Vergassola)

Da un tabaccaio si presenta un ragazzino che gli chiede: "Vende sigarette sciolte?". "Ma scherzi, ragazzino, certo che no! Si vendono solo a pacchetti". La stessa scena si svolge tutti i giorni. Dopo molti giorni la moglie del tabaccaio cerca di convincere il marito ad avere un po' di cuore e a vendere le sigarette anche sfuse. Finalmente un giorno il tabaccaio si convince e quando il ragazzino gli chiede se vende sigarette sfuse risponde: "Va bene! Si'! Quante ne vuoi?". E il ragazzino: "20!".

La cosa piu' facile che io abbia mai fatto in vita mia e' smettere di fumare: dovrei ben saperlo, perche' l'ho fatto un migliaio di volte. (Mark Twain)

Era cosi' povera che nell'accendino metteva del diesel (o gasolio)

Avevo smesso di fumare. Ora, temporaneamente, ho smesso di smettere.

Conosco un fumatore cosi' incallito che mentre fuma fa una pausa per fumarsi una sigaretta.

Ho smesso di fumare da 3 anni, 4 mesi, 12 giorni e 27 minuti, ma non ci penso affatto

Donna: "Caro, ti do fastidio se fumo?". Omen: "Me ne dai di meno se bruci!". (Raul Cremona)


martedì 26 maggio 2009

Un grande astio contro l'astinenza

Puntella di qua e rinforza di là, sono stati giorni faticosi assai.
Da venerdì ho interrotto l'inahler e il fine settimana è stato MOLTO impegnativo. Ho, di fatto, avuto le prime crisi d'astinenza, proprio come un tossico.
Niente nicotina in circolo = sintomi vari a manetta...
Quel sapore in bocca dopo i pasti che chiede, anzi supplica, di accenderti una sigaretta per chiudere il cerchio.
Una sonnolenza da jet lag di parecchie ore, tipo Australia o Nuova Zelanda...
Un'irritabilità diffusa che ti rende fastidiosa anche la voce della suocera. Anzi, più fastidiosa del solito...
Sbalzi d'umore che puoi piangere per un cartone animato dei teletubbies, se Dixie perde il suo cappello, o ridere a crepapelle per una battuta del Bagaglino...
Un pensiero fisso che ti fa fare anche 7-8 chilometri in più per non passare davanti al tabacchino dove ti fermavi tutti i giorni prima di andare a lavorare.
C'è una luce in fondo al tunnel, però.
Il 29 maggio è dietro l'angolo e tre settimane su quattro sono stati archiviate.
Che fatica però...
Quasi quasi...

Mangio una radice di liquirizia!

giovedì 21 maggio 2009

Ahi, quanto a dir qual era è cosa dura...

Un altra settimana è trascorsa, con annessa partita in tv la domenica.
Da queste parti si resiste. Picchi di desiderio tabagista ce ne sono ancora, ma pure aria nuova da respirare, polmoni che lavorano, gola fresca e profumo di primavera.
In fondo è tutto qui.
E vi pare poco?
18 giorni sono tante ore. E averle trascorse senza un rito che mi ha accompagnato ininterrottamente per 26 anni, 25 volte al giorno, con la pioggia e con il sole, in salute e in malattia, allegro o triste, stressato o rilassato, vuol dire un bel po'! Significa che l'impossibile appartiene ad altre sfere, non a questa.
Che il puzzo e la schiavitù possono essere sconfitti. E che si può stare in casa la sera, dopo cena, senza l'angoscia per non aver comprato il pacchetto di paglie e il terrore di fare colazione sprovvisti di scorta nicotinica.
La strada è lunga e dura davanti a noi. Ma alle spalle ci sono già salite impervie, curve pericolose, terreni accidentati.
Avanti così. Che ce la possiamo fare.
Yes, we can!

venerdì 15 maggio 2009

Pugna con onore, intrepido guerriero

Prosegue senza indugio l'eroica disfida tra il prode Old Smoker e le malvagie forze del tabacco e della perdizione.
Momenti palpitanti di lotta senza quartiere si alternano a fasi di tregua, ma le insidie sono sempre in agguato per chi, strenuamente, combatte pugnace contro i messaggeri del male.
Una battaglia impari, che tiene col fiato sospeso e rende avvincente una saga di coraggio, passione, dolore e riscatto.
Molti tramonti sono ormai trascorsi dall'avvio, ma il gagliardo guerriero tiene alto l'onore e lotta con ardore sui campi del valore.
Nel destino son segnati i riconoscimenti che spetteranno a un tale concentrato di coraggio e di sprezzo del pericolo, ma al medesimo tempo è ancora incerto il momento ultimo che potrà regalare la gioia del trionfo o il disonore della sconfitta.
Troppo infingarde le schiere dei malvagi: capaci di colpire a freddo e senza pietà alcuna.
Resisti per noi, soldato valoroso!
Tieni alto il nome e basso il livello nicotina!

da Modena, Nicolò Carosio

martedì 12 maggio 2009

Chi comanda qui?

Otto giorni. Otto lunghi giorni di rinunce, astinenza, ansie e ansiette.
Però siamo qua. Ancora smoke free e con l'inhaler che aiuta, ma che diventa sempre meno necessario.
Ce ne vorrà per essere indifferenti a chi ti fuma di fianco. E forse non passerà mai quell'invidia mista a compatimento per chi ancora si accende una paglia. Ma otto giorni sono un'infinità per chi non stava più di quaranta minuti senza una sigaretta tra le dita.
E poi si scoprono cose simpatiche: non dover lasciare qualcosa a metà per farsi una dose; non dover cercare disperatamente un'uscita da un posto chiuso qualsiasi per correre a fumare; scegliere il locale per una cena in base all'accessibilità per fumatori.
Oppure, ed è capitato spesso, uscire a tarda notte, con ogni tempo, per cercare un self service nei tabacchini della città.
E' il sottile piacere dell'autocontrollo, dell'autorità recuperata, dell'indipendenza riacquistata.
Qui adesso comando io.

venerdì 8 maggio 2009

Quando finirà questo strazio?

Ieri sera è stata dura. Molto dura.
Dalle sette alle dieci sono state ore difficili, quasi impestate. Ma ce l'ho fatta. Grazie anche all'inahaler ho resistito, l'ansia se n'è andata com'era venuta e l'autostima ha subito un'impennata.
A pensarci bene tutto questo è un motivo in più per darci un taglio. Non si può DIPENDERE da qualcosa che ti fa stare così, da una sostanza che ti intossica la volontà e ti scatena l'ansia non appena interrompi. Speriamo che questo martirio finisca presto.
La sfida è non pensarsi più fumatori. Allontanare i riti legati alla paglia, i tempi dedicati al fumo: dopo pranzo, dopo cena, dopo il cinema, dopo il caffè di metà mattina e di metà pomeriggio... Dopo tutto questo c'è dell'altro, che non è la paglia intossicante, ma nuove attività, nuovi interessi, nuovi gusti.
Il problema è che a me il gusto del fumo piaceva un sacco. Soprattutto nell'ultimo anno quando mi ero messo a fumare il tabacco "American Spirit" e le paglie me le facevo io. Una boccata dopo il caffè della sera era gioia pura per il gusto e l'olfatto, senza la puzza di ammoniaca che invece scatenano le sigarette industriali. Perché sicuramente faceva male, ma almeno l'American spirit era tabacco 100%, non trattato, senza additivi, conservanti e zozzerie varie.
Però il gioco non vale la candela. Adesso mi sembra di sentire meglio tutti gli altri gusti, gli altri odori, gli altri profumi.
Soprattutto il profumo di libertà.

mercoledì 6 maggio 2009

Tanto arrosto e niente fumo

Il dopo pasto è durissimo. Soprattutto per chi, come me, non ci pensa neppure a rinunciare al caffè. E, si sa, caffè e paglia sono un binomio indissolubile. O quasi.
E' qui però, che mi rendo conto come ogni pasto, per chi è (era?) tossico come me, fosse quasi esclusivamente finalizzato a gustarsi la sigaretta finale. Altro che dolce, caffè e ammazzacaffè: la vera chiosa al lauto pasto erano il condensato, il catrame, la nicotina e il volteggiare del fumo grigio-azzurro. Solo allora la bocca e il palato avevano la soddisfazione massima. Tanto che ho sempre schifato alimenti "acidi" come agrumi o frutte varie perché con la paglia facevano a cazzotti.
Era chiaro che così non potesse andare.
Possibile che tra lasagne, tortellini, maccheroni al pettine, gnocco, tigelle, prosciutto, culatello, mascarpone, zuppa inglese e tutto il ben di dio che la cucina emiliana offre, il vero obiettivo fosse lo zampirone finale?
Ecco, allora, un altro motivo per tenere botta. Gustarsi tutto, a prescindere.
Meglio l'arrosto del fumo.

martedì 5 maggio 2009

Si va a smettere...

Trentasei ore possono essere lunghissime. Oppure no.
Dipende quanta nicotina ti gira ancora per le arterie e quanto sonno puoi mettere tra una crisi e l'altra.
Per la nicotina, adesso, ci pensa il fido inhaler, che compensa la dose delle paglie. Anche se con molto meno gusto, tanta puzza e diverse migliaia di sostanze tossicissime in meno.
Credevo peggio, però. Tutto sommato la testa che non gira e l'attenzione a livelli decenti me li sarei attesi un po' più avanti. E invece si può campare.
Senza contare che anche in così poco tempo gola e polmoni maltrattati per anni mi mandano segnali di pace. Ma il calumet, purtroppo, non ce lo possiamo fumare.
L'obiettivo minimo è arrivare a fine mese, come prescrive il concorso "Scommetti che smetti" al quale mi sono iscritto. Ma il vero traguardo è la dismissione totale di pacchetti, accendini, puzza, fiatone e schifezze varie.
Stanotte ho anche dormito con il pacchetto di paglie semiavviato in bella vista sul tavolo del tinello... Forse era solo un sogno, ma ricordo stanotte di aver udito una vocina... "siamo quiiii...." "ehiiii....". Io ho fatto orecchie da mercante e stamattina le ho regalate a una collega, anche se ho dovuto affrontare il rischiosissimo viaggio in macchina con in tasca loro e il loro amico accendino... Più di 20 chilometri in loro compagnia, ma c'era la radio a distrarmi... Tiè!
Se tengo botta, cambierò una pessima abitudine che dura da 25 anni. A 25 paglie al giorno, 150 euro al mese, 1800 euro l'anno. Senza contare il pensiero costante che uno dei tanti tiri voluttuosi sarebbe potuto essere quello che dava il via alla cellula stronza e traditrice...
L'obiettivo è chiaro: essere orgogliosi di se stessi. Sentirsi indipendenti. Non vivere con il senso di colpa misto a paura di ammalarsi da un giorno all'altro. Ma soprattutto poter dire a un bimbo di cinque anni: il tuo papà non fuma più.